Anomalie sul fronte IVA: dati a disposizione del contribuente (e della Guardia di Finanza)
Obiettivo è fornire al contribuente dati utili al fine di porre rimedio agli eventuali errori o omissioni, mediante l’istituto del ravvedimento operoso

Definite ufficialmente (provvedimento del 9 ottobre del 2025) le modalità – incluso il ricorso a strumenti informatici – con cui l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione del contribuente e della Guardia di Finanza le informazioni derivanti dal confronto tra le operazioni IVA trasmesse telematicamente e i dati della dichiarazione IVA da cui risulterebbero delle anomalie. Ciò per fornire al contribuente dati utili al fine di porre rimedio agli eventuali errori o omissioni, mediante l’istituto del ravvedimento operoso.
Tale comportamento potrà essere posto in essere, precisano dall’Agenzia delle Entrate, a prescindere dalla circostanza che la violazione sia già stata constatata ovvero che siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di controllo, di cui i soggetti coinvolti abbiano avuto formale conoscenza, salvo la notifica di un atto di liquidazione, di irrogazione delle sanzioni o, in generale, di accertamento, nonché il ricevimento di comunicazioni di irregolarità e degli esiti del controllo formale.
Indicate, comunque, nel provvedimento anche le modalità con le quali i contribuenti possono richiedere informazioni o comunicare all’Agenzia delle Entrate eventuali elementi, fatti e circostanze da essa non conosciuti.
Per quanto concerne la modalità adottata dall’Agenzia delle Entrate, quest’ultima trasmette una comunicazione, contenente le informazioni, al domicilio digitale dei singoli contribuenti, ma, va precisato, la stessa comunicazione e le relative informazioni di dettaglio sono consultabili, da parte del contribuente, all’interno dell’area riservata del portale informatico dell’Agenzia delle Entrate denominata ‘Cassetto fiscale’ e dell’interfaccia web ‘Fatture e Corrispettivi’.
I contribuenti che hanno avuto conoscenza delle informazioni e degli elementi resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate possono regolarizzare gli errori o le omissioni eventualmente commessi, facendo ricorso al ravvedimento operoso e beneficiando della riduzione delle sanzioni in ragione del tempo trascorso dalla commissione delle violazioni stesse, così come previsto dalla disposizione normativa.